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Serve una riforma culturale e organizzativa che rimetta al centro la dignità della professione medica

medici 1

&NewLine;<p><strong><em>Il rapporto anomalo con le Guardie Mediche che riduce il medico di famiglia in un segretario sanitario e trascrittore ufficiale&period; Necessaria una medicina territoriale collaborativa con ruoli ben definiti<&sol;em><&sol;strong><&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>di Donatella Fazio&ast;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<&excl;--more-->&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p><em>Riceviamo e pubblichiamo<&sol;em>&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Negli ultimi mesi&comma; si sta consolidando una prassi che sta facendo discutere molti medici di medicina generale&colon; i colleghi della continuità assistenziale – la cosiddetta guardia medica – sembrano aver rinunciato a uno dei loro compiti fondamentali&comma; ovvero la prescrizione diretta di farmaci&comma; esami e terapie necessarie in regime di urgenza differibile&period; Il risultato&quest; A farsi carico della formalizzazione burocratica è&comma; ancora una volta&comma; il medico di base&period;<br>Quello che dovrebbe essere un rapporto di collaborazione tra professionisti rischia di trasformarsi in un cortocircuito organizzativo e assistenziale&colon; il paziente si reca alla guardia medica&comma; riceve un&&num;8217&semi;indicazione terapeutica o diagnostica verbale &lpar;talvolta scritta su un foglio informale&rpar;&comma; ma viene poi indirizzato al proprio medico di famiglia per &&num;8220&semi;farsi fare la ricetta&&num;8221&semi;&period;<br>Il paradosso burocratico è che la figura del medico di famiglia&comma; già sommersa da richieste di ogni genere&comma; si ritrova a svolgere il ruolo di &OpenCurlyDoubleQuote;scribacchino” non solo degli specialisti&comma; ma anche di colleghi della stessa area della medicina generale&period; Una distorsione del sistema che va ben oltre la semplice cortesia professionale&colon; si tratta di una delega inappropriata&comma; che solleva interrogativi sia sul piano deontologico che su quello organizzativo&period;<br>È utile ricordare che il medico della guardia medica&comma; nell’esercizio delle sue funzioni&comma; ha piena facoltà prescrittiva&period; Questo vale per farmaci&comma; esami diagnostici e anche certificazioni&comma; nei limiti di quanto previsto dalla normativa vigente&period; Non è previsto – né giustificabile – che tale responsabilità venga sistematicamente scaricata sul medico curante il giorno successivo&period;<br>Le conseguenze sui medici di famiglia di questo comportamento genera almeno tre effetti negativi&colon;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<ol class&equals;"wp-block-list">&NewLine;<li>Aggravio di lavoro&colon; il medico di base deve rivedere e validare decisioni cliniche prese da altri&comma; senza avere visto il paziente e&comma; spesso&comma; con poche informazioni a disposizione&period;<&sol;li>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<li>Responsabilità non dovute&colon; firmare una prescrizione equivale ad assumerne la responsabilità medico-legale&period; Questo vale anche quando si tratta semplicemente di &&num;8220&semi;trascrivere&&num;8221&semi; indicazioni altrui&period;<&sol;li>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<li>Erosione del rapporto medico-paziente&colon; il paziente&comma; giustamente&comma; non comprende le dinamiche dietro questi passaggi e percepisce il medico di famiglia come un semplice esecutore burocratico&period;<&sol;li>&NewLine;<&sol;ol>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Serve chiarezza e rispetto dei ruoli&period;<br>Non si tratta di scaricare la colpa su singoli professionisti&comma; molti dei quali lavorano con serietà e dedizione in condizioni difficili&period; Piuttosto&comma; è urgente chiarire i confini operativi e le responsabilità&comma; rafforzando l’idea di una medicina territoriale collaborativa&comma; ma con ruoli ben definiti&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Le ASP e le Regioni devono fornire indicazioni chiare&colon; i medici della continuità assistenziale devono poter e dover prescrivere quanto ritengono necessario nell’ambito del loro intervento&period; Non si può più tollerare una medicina &&num;8220&semi;a metà&&num;8221&semi;&comma; dove si delegano gli oneri ma non si assumono gli onori &lpar;e le responsabilità&rpar;&period;<br>In conclusione&comma; se il sistema sanitario territoriale vuole davvero essere efficiente&comma; non può continuare a reggersi sulle spalle curve dei medici di famiglia&comma; trasformati in segretari sanitari e trascrittori ufficiali&period; Serve una riforma culturale e organizzativa che rimetta al centro la dignità della professione medica in tutte le sue articolazioni&comma; nel rispetto dei ruoli e delle competenze&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>&ast;<em>Medico di medicina generale<&sol;em><&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p><&sol;p>&NewLine;

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