Consumato l’effetto Maracanazo, la coalizione sconfitta sembra voler recuperare il tempo perduto e riorganizzarsi. Almeno una parte di essa
I lunghi silenzi durati tutta l’estate erano stati interrotti solo da prese di posizioni minoritarie, se così si può dire senza che se la prendano i diretti interessati. Di fatto, la debacle di giugno che aveva portato alla disfatta del centrodestra ed alla vittoria del campo largo di sinistra con l’elezione di Enzo Romeo a Sindaco di Vibo Valentia, veniva vissuta avvolta in un inatteso silenzio interrotto solo da dichiarazioni (senza dubbio dure e decisamente critiche) da parte del movimento politico Indipendenza e dal gruppo di minoranza all’intenro di Fratelli d’Italia (il cui coordinatore, al contrario, si esaltava per aver ottenuto quello striminzito 8% circa alle Comunali!).
Sembrava l’effetto “Maracanazo”, come a suo tempo questo giornale aveva commentato nell’immediatezza del risultato
D’altronde, proprio quella storia presa a modello ricorda che i brasiliani impiegarono 8 anni e due successive edizioni di mondiale prima di riscattarsi da quella sconfitta (1950-1958).
Tornando ai fatti della politica vibonese, c’è da dire che l’improvvisa accelerazione di questi giorni può avere una sua spiegazione nel fatto che nel frattempo, o per meglio dire tra quei silenzi, qualcosa di significativo si è comunque mosso nel centrodestra vibonese, per cui chi detiene il peso della coalizione – vale a dire, per ruolo storico e censo politico (ovvero tra il partito storicamente più consolidato sul territorio, Forza Italia, ed il partito che a livello nazionale possiede il premier in carica, Fratelli d’Italia) – non poteva fare finta che nulla stesse accadendo. Cosa?
L’arrivo, delicato e gentile (ma dalla foraza come di un uragano), di una figura carismatica quale politicamente è Vito Pitaro, entrato dalla porta principale, con un incarico regionale di peso politico, nel gruppo di Noi Moderati di Maurizio Lupi, che, se a livello nazionale è considerata la “quarta gamba” della coalizione di centrodestra, nel vibonese è di certo la “terza”, considerato che la Lega da questa parti è un’entità impercettibile (non riuscendo ancora a capire se esiste un gruppo che tale si possa definire), addirittura insidiando (per caratura politica) almeno una delle due principali “gambe”.
A questo punto, era necessario che qualcuno desse un segnale, proprio per non perdere il ruolo di leadership nella coalizione. E lo ha fatto il coordinatore provinciale di Forza Italia, Michele Comito. E lo ha fatto il gruppo provinciale di Forza Italia.
L’intervento di Michele Comito ha subito animato il dibattito, con la risposta del super assessore Soriano e la controrisposta di Carmen Corrado, tra i sorrisi (non palesi, ma di certo compiaciuti) di Maria Limardo.
Poi, l’iniziativa che ha visto il partito azzurro salutare l’arrivo dell’autunno caldo con una prima riunione i cui risultati (tra presenze ed assenze, ma anche tra idee e prospettive) aprono nuovi scenari.
Innanzitutto, l’idea (era ora!) di fare un unico gruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale. Risultato logico, ma che registra una prima zoppia nel diniego di colui che nella passata consiliatura era il capogruppo azzurro, Nico Console. Console sceglie di restare fuori e continuare ad indossare la maglietta di Oltre, il gruppo/lista creato dal candidato a sindaco sconfitto Roberto Cosentino). Comunque sia, questo ricompattamento porta in dote le presenza dell’ex sindaco Maria Limardo con suoi ex assessori di sicura fede come Pasquale Scalamogna, ma anche Carmen Corrado e Giusi Fanelli, con un’opzione tutta da verificare in Vincenzo Bruni (presente all’incontro, ma a che titolo?). Il fatto curioso è che Roberto Cosentino sembra essere della partita, per cui ci si chiede chi rappresenta e cosa rappresenta quel Nico Console in “solitario oltre”?
Intanto, lo scenario che si apre viene accolto e rilanciato con entusiasmo proprio da Indipendenza, movimento che per primo aveva sollecitato il risveglio della coalizione sconfitta.
E stasera Giuseppe Scianò, in qualità di coordinatore provinciale di Indipendenza, manda alle redazioni la sua soddisfazione, confermando che: “dando seguito a quanto preannunciato nella conferenza stampa del 21 settembre scorso sull’analisi del voto, ho inviato la prevista lettera ai responsabili dei partiti e/o delle liste a sostegno di Roberto Cosentino Sindaco chiedendo di assumere “iniziative politiche forti e coese che rivelino tutte le condizioni e le precarietà della coalizione vincente e facciano pervenire alla popolazione tutta, e in primo luogo al nostro elettorato, segnali di decisa ripresa”. In tal senso ho proposto una riunione dei responsabili delle sei liste per Roberto Cosentino Sindaco (e quindi dei partiti, movimenti e promotori delle stesse) per verificare in primo luogo la possibilità di procedere nel percorso comune già svolto e, in tal caso, per concordare le iniziative comuni da intraprendere”.
Annuncia Scianò: “La proposta è stata accolta favorevolmente e con convinzione da tutti per cui nella giornata di domani 24 ottobre – significativamente nei locali in cui è stata operativa la segreteria elettorale del candidato Roberto Cosentino e alla presenza dello stesso – avverrà il primo incontro. Con la organizzazione e lo svolgimento della riunione cessa il ruolo propositivo, promesso e mantenuto, che ha inteso assumere Indipendenza che ringrazia sin d’ora per la disponibilità e l’attenzione gli alleati della buona battaglia elettorale”.
Che la via intrapresa con questa improvvisa impennata da autunno caldo sia di “notevole importanza”, lo si coglie dall’ottimismo del coordinatore di Indipendenza di portata tale da apparire insolita in un uomo da tutti conosciuto con la pacatezza dei suoi modi. Scianò. infine, conclude con due esclamazioni trionfanti: “Da domani insieme si parte! O meglio si riparte con rinnovato vigore”.
Sarà l’autunno del risveglio del centrodestra vibonese? Con Cosentino? E Maria Limardo ed i suoi fedelissimi, che – a ben pensarci – in letargo non sono mai andati? Sono della partita? Di questa partita?
E, parafrasando quel nostro vecchio articolo che recuperava la similitudine con il calcio, chi fa la formazione? Chi decide chi scende in campo? Chi sarà il capitano? Chi i titolari e chi le riserve?
Ah, il Maracanazo!