Proposto da Corrado Calabrò, uno dei più quotati intellettuali e poeti italiani contemporanei
“Dire che sono felice è davvero poco. Infatti sono euforica. Perdutamente euforica. Partire da un piccolo paesino costiero della Calabria e arrivare fino allo Strega non è per niente scontato”.
Sono queste le prime dichiarazioni di Giusy Staropoli Calafati, la scrittrice di Briatico, il sui ultimo lavoro Terra Santissima, che sta ottenendo un significativo successo, è stato ora proposto alla LXXVI edizione del Premio Strega, su proposta di Corrado Calabrò
“Lo Strega – prosegue Calafati – è uno dei premi italiani più prestigiosi e importanti per uno scrittore. Ci sono passati i più grandi. Da Flaiano a Pavese, a Moravia, a Elsa Morante fino a Corrado Alvaro. Con Quasi una vita vinse lo Strega nel 1951.
Ed io, comunque andrà a finire questa avventura, che se anche si fermasse qui ho realizzato un grande sogno, è a lui che voglio dedicare la candidatura al premio Strega di Terra Santissima. A Lui e a Francesco Perri. A lui, a Francesco Perri e a Mario La Cava. Al trittico delle lettere: a Saverio Strati-Carmelo Filocamo-Walter Pedullà. Ai padri della scuola alla quale mi sono formata. Alla Calabria che con passione e orgoglio mi onorerò di rappresentare. Essere candidata allo Strega è un risultato importante. Ma è soprattutto è la ricompensa a non avere mollato mai, ad averci sempre creduto, e crederci ancora. Perché forse la letteratura davvero potrà salvare la Calabria. Perché i meriti prima o poi vanno premiati, le chiacchiere asfaltate, e le mete, anche se con fatica, rigorosamente raggiunte”.
“Con un linguaggio incalzante, insaporito da espressioni dialettali, talvolta decantate poeticamente – scrive Corrado Calabrò nell’analisi del romanzo da lui candidato al Premio Strega – Giusy Staropoli ci rivela un mondo vero, non omologato con gli stereotipi dei resoconti di chi non lo sente dentro come parte inscindibile di sé. Un amore appassionato per la sua terra, che si metastatizza nell’amore della giornalista per un pastore, anima la descrizione di luoghi e di consuetudini di vita, restituendoci in modo palpitante l’attrazione fatale nella bellezza e nella perdizione di una Terra Santissima, nella quale tanti uomini e donne sanno resistere quotidianamente “al dubbio che vivere rettamente sia una cosa inutile”
“Allo Strega, con Terra Santissima – aggiunge dal canto suo Gusy Calafati – viene proposta la Calabria, San Luca, Polsi, Pietra Cappa, tutto l’Aspromonte. Il coraggio dei calabresi, la dignità descritta da Alvaro. Mia madre e mio padre. I miei nonni, i miei figli, ma soprattutto gli uomini e donne in grado di resistere quotidianamente “al dubbio che vivere rettamente sia una cosa inutile”.
Luis Sepùlveda diceva che “Vola solo chi osa farlo”. Io voglio osare – conclude – Grazie a tutti voi che leggendo Terra Santissima gli avete fatto prendere il largo. E a chi, a partire da oggi, lo farà andare ancora più lontano.
Compratelo, regalatelo, consigliatelo, criticatelo anche. C’è bisogno di tutto per crescere.
Intanto a me non resta che incrociare le dita.