Questa mattina visita istituzionale insieme al Presidente dell’Autorità Portuale Andrea Agostinelli. Presenti i vertici provinciali di Confindustria
Il porto di Vibo Marina rimane una delle infrastrutture dalle potenzialità inespresse, ma oggi una serie di fortunate coincidenze possono garantirne il rilancio in termini di sviluppo.
Ne è consapevole il sottosegretario per il Sud e la Coesione territoriale Dalila Nesci che questa mattina è stata in visita accompagnata dal Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Andrea Agostinelli.
Una buona occasione per fare il punto presenti anche il sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo, Rocco Colacchio, Presidente di Confindustria Vibo Valentia; quest’ultimo era affiancato dai responsabili delle diverse aree: Francesca Marino, Presidente del Settore Metalmeccanico di Confindustria Vibo Valentia, Alfonso Maiolo, Presidente della piccola industria di Confindustria Vibo Valentia, e Concetta Greco, delegata per il settore Turismo; accompagnati dal segretario generale di Confindustria Vibo Valentia, Anselmo Pungitore. A riceverli, il comandante della Capitaneria di Porto di Vibo Marina, Massimiliano Pignatale.
“Le infrastrutture rivestono un ruolo strategico per la crescita del territorio e, in particolare, per il rilancio del sistema produttivo ha evidenziato il sottosegretario Dalila Nesci – Come Ministero del Sud stiamo lavorando per rafforzare la competitività del Mezzogiorno e in particolare della Calabria, al fine di attrarre nuovi investimenti a livello locale. Sotto questo profilo l’area del Porto di Vibo Marina è un asset estremamente importante, sia sul piano diportistico che su quello industriale, che deve diventare un hub dello sviluppo di tutta la regione”.
“Allo scalo vibonese – ha proseguito l’esponente calabrese del governo Draghi – è stato destinato un finanziamento da 18 milioni di euro tramite il Fondo Sviluppo e Coesione della Regione Calabria: risorse che occorre sbloccare per potenziare l’attività del porto. Nello specifico sono necessari lavori di messa in sicurezza e ripristino delle capacità operative delle banchine portuali Pola, Tripoli, Papandrea e Buccarelli al fine di mettere l’infrastruttura al servizio delle attività commerciali, oltre che diportistiche. Occorre anche investire sull’area industriale, sia incrementando gli insediamenti produttivi che rafforzando i collegamenti con il Porto. Come Ministero del Sud abbiamo fortemente voluto rilanciare il sistema delle Zone Economiche Speciali attraverso la riforma della governance e la semplificazione burocratica, prevedendo che Vibo Valentia ricada sia nelle aree dei Porti che nelle aree degli Agglomerati industriali della Zes Calabria”.
“Lo sviluppo dello scalo di Vibo Marina sul piano logistico e produttivo è fondamentale per la nascita di nuove attività imprenditoriali, per il rafforzamento del sistema di trasporto della Calabria e per la crescita economica di tutta la regione. Il rilancio del territorio – ha concluso Dalila Nesci – passa dalla rete di infrastrutture che consente di colmare i divari rispetto ad altri terrori, incrementare la presenza di attività economiche e favorire l’internazionalizzazione delle nostre imprese”.
A proposito di questi 18milioni di euro che la Regione ancora trattiene, ormai dal 2017 al centro di un misterioso blocco, si è soffermato anche Andrea Agostinelli: “Noi abbiamo anticipato le somme per la progettazione – ha precisato – purtroppo ancora la Regione non ha risposto alle nostre sollecitazioni. E questo non consente di poterci avviare verso la pubblicazione dei bandi di gara”.
Dal canto suo, il sindaco Maria Limardo ha posto in evidenza la necessità di “dotare l’area industriale di un porto efficiente, soprattutto per il trasporto delle imponenti produzioni che caratterizzano le nostre industrie metalmeccaniche per il quale abbiamo già immaginato un’area di stoccaggio”. Il sindaco ha anche ricordato quanto la sua amministrazione abbia a cuore lo sviluppo di questo porto, che viene immancabilmente inserito in tutti i possibili progetti di sviluppo disponibili, compresi i CIS e non mancando di auspicarne una significativa presa in considerazione nella programmazione del PNRR.
Il gruppo si è poi spostato in visita al grande stabilimento della Baker Hughes, l’ex Nuovo pignone, che rimane il più significativo insediamento di quell’Area Industriale di Vibo Valentia che fino a qualche anno fa era uno dei principali siti produttivi della regione.