Riflessioni forse serie ripensando ai fatti di questo strano inizio d’estate
di Maurizio Bonanno
Berlino 2024 – Vibo Valentia 2024
Campionati Europei di calcio 2024 – Elezioni Amministrative 2024
L’Italia di Gravina e Spalletti come il centrodestra vibonese.
La disfatta dell’Italia calcistica consumatasi proprio in quello stadio dove diciotto anni prima gli Azzurri avevano trionfato entusiasmando gli italiani ed il mondo somiglia molto alla disfatta elettorale di un centrodestra che a Vibo Valentia aveva governato per quattordici anni.
La cosa che più colpisce all’indomani della sonora sconfitta sono le dichiarazioni al limite del paradosso dei diretti interessati.
Sorprendente Spalletti, che già a caldo, dopo il minimo sindacale di assumersi la responsabilità da CT avendo scelto lui i giocatori ed avendoli lui messi in campo, ha poi scaricato sugli altri ogni addebito: troppo poco il tempo a disposizione per imbastire un lavoro fatto bene, fuori forma i giocatori impiegati (non avevano gamba, la sua spiegazione), il livello dei calciatori italiani purtroppo è questo e di più non si poteva fare; insomma, la colpa è di chi non ha saputo fare il gioco e non di chi ha schierato la squadra, ha scelto lo schieramento mettendo in campo giocatori non all’altezza ed ha pure stravolto le caratteristiche dei singoli facendoli giocare in ruoli diversi.
E non di meno si dimostra Gravina. È lui, il presidente, che ha scelto e nominato il CT, ma non ha responsabilità, non si è posto il problema se fosse davvero l’uomo giusto per guidare la Nazionale, rianimarla, motivarla e fare le scelte giuste prendendo una squadra che – è il caso di ricordarlo – era Campione d’Europa in carica: l’ultimo torneo l’aveva vinto alla grande.
E quel Buffon, team manager silente, quasi assente?
Niente. Di dire è colpa mia, ne rispondo io, nemmeno un accenno; di dimissioni, poi, neanche a parlarne.
Abbiamo perso? Colpa di altri. Non di chi fa le scelte, di chi propone formazione e tattica, strategia e metodo. Di chi mette in campo e schiera la squadra. Di chi fa le liste.
Berlino come Vibo Valentia. Vibo Valentia come a Berlino.
Eppure, i tifosi vogliono capire. Chi crede nella maglia azzurra e la sostiene vuole la soddisfazione di sapere, di conoscere a chi addebitare la disfatta. Ha il diritto di chiedere che si faccia tesoro della sconfitta, che i responsabili si assumano le responsabilità e, se è il caso, cedano il passo, lascino ad altri il compito di ricostruire. Di ripartire dalle macerie.
Invece no. Nel calcio, come in politica, le poltrone non si mollano: non si risponde delle proprie responsabilità. Gravina e Spalletti restano al loro posto; Buffon, addirittura rafforza il suo raggio d’azione. Il resto è silenzio, nel tentativo che il tempo passi e che con l’arrivo dell’estate e delle giornate al mare, la gente si distragga, pensi ad altro, ché poi in autunno si ricomincia…
E allora, capita di sentire il responsabile provinciale di Forza Italia inneggiare a quello che definisce “il partito meglio organizzato da sempre in città, compatto”. Addirittura, rimprovera il candidato sindaco sconfitto, Roberto Cosentino, reo di aver confessato «un velo di amarezza», perché in una trasmissione radiofonica ha confidato di «essersi sentito qualche volta a disagio», riferendosi ai suoi compagni di viaggio nella campagna elettorale appena conclusa.
Oppure, il responsabile di Fratelli d’Italia inneggiare a “Un risultato più che lusinghiero per la lista, grazie al contributo di tutti i candidati che si sono spesi in prima persona spassionatamente nel sostenere il progetto politico del centrodestra e del candidato sindaco Roberto Cosentino. Una lista che si è saputa aprire a tutti quei contributi culturali e professionali che hanno a cuore le sorti del Paese e del grande progetto politico di Giorgia Meloni”.
L’Italia calcistica di Gravina Spalletti e Buffon, come il centrodestra politico di Vibo Valentia.
È l’estate 2024!