Tutto nasce, a giudizio dell’esponente di Centro, dall’investimento da 60 milioni a Corigliano Rossano che sembra essere orma in bilico
C’è chi, per fortuna, crede ancora nella politica seria, in quella che si fa per passione e voglia di incidere nello sviluppo del proprio territorio, a dispetto di chi la politica la intende solo per una banale candidatura alle elezioni senza idee e progetti ma solo con l’intento di portare a casa un gruzzoletto per utilità personale.
C’è chi, come Giovanni Carè, ci crede e non rinuncia ad interessarsene solo perché il risultato elettorale alle fine della competizione non gli ha offerto l’opportunità di sedere in Consiglio comunale, come sperato.
Giovanni Carè, all’ultimo appuntamento con le elezioni comunali di Vibo Valentia, si era candidato con il Polo di Centro. non ce l’ha fatta, ma non per questo ha smesso di interessarsi di politica e di possibilità di sviluppo del suo territorio. E lo dimostra concretamente, con i fatti e con le iniziative. Come questa di lanciare un appello alla nuova amministrazione guidata dal sindaco Enzo Romeo a proposito di un argomento strategico per il futuro economico di Vibo Valentia.
L’iniziativa, come spiega lui stesso, parte da una notizia che sta circolando: “Le recenti voci giornalistiche – scrive Carè – sostengono che la Baker Hughes sarebbe pronta a dirottare il proprio investimento da Corigliano-Rossano a Monfalcone in Friuli-Venezia Giulia. Pur essendo di centro-destra, mi rivolgo alla coalizione vincente, partendo dal presupposto che temi così importanti non possano essere trascurati e che il bene comune della nostra città trascenda dallo schieramento politico. Il mio appello è che la nuova amministrazione valuti la possibilità di poter tentare una strategia al fine di recuperare l’investimento della Baker Hughes a Vibo Valentia”.
L’analisi di Giovanni Carè entra nel particolare: “Tante sono le versioni di ciò che ha spinto questa importante società, specializzata nella produzione di turbine a gas ed a vapore, nel destinare l’investimento a Corigliano-Rossano; ma credo fortemente che le problematiche emerse, nella nuova sede immaginata, possano aprire una nuova possibilità per la politica vibonese di rilanciare il territorio. Infatti proprio nella nostra frazione Porto Salvo, abbiamo uno stabilimento di questa società, grazie al quale tanti hanno un occupazione lavorativa”.
“Credo – è il ragionamento de giovane ed attento politico vibonese – che inizialmente le reali intenzioni della multinazionale fossero quelle di incrementare la produzione ampliando lo stabilimento esistente nel nostro territorio comunale, creando così nuovi posti di lavoro per tanti vibonesi. Sarebbe stato a mio avviso, più facile per la società investire in uno stabilimento già attivo ed efficiente ma qualcosa, durante l’ultima consiliatura, è andato storto. La nostra Vibo Valentia sta pagando a caro prezzo la mancanza di occupazione dei propri giovani, costretti ad andar via per cercare fortuna altrove. Sono fermamente convinto che un’opportunità come quella della Baker Hughes, circa 200 posti di lavoro e 60 milioni di euro di investimento, sia da non perdere”.
“Abbiamo bisogno di opportunità come questa – conclude Giovani Carè – i giovani vibonesi ne hanno veramente bisogno e la mia candidatura è nata proprio dalla volontà di dare una voce alle necessità dei miei coetanei. Pertanto, vista la responsabilità che sento per il risultato ottenuto grazie al sostegno di tanti giovani, nonostante non sia stato eletto in consiglio comunale, non posso non appellarmi alla nuova amministrazione al fine di attenzionare questa opportunità”.
Encomiabile l’iniziativa di Giovanni Carè, sarebbe colpevole non ascoltarlo. Non provarci, come lui saggiamente suggerisce.