Sono in corso le indagini per verificare se le armi siano già state impiegate o destinate ad azioni criminali sul territorio
In provincia di Vibo Valentia girano troppe armi illegali, ne sono la riprova i tanti casi di attentati o gambizzazioni che si sono verificati negli anni, non ultimi quelli avvenuti nel comune di S. Gregorio d’Ippona dove circa un mese fa il sindaco ha trovato la sua auto crivellata di colpi e solo un paio di giorni fa un uomo si è recato al pronto soccorso dell’ospedale Jazzolino con una ferita di arma da fuoco nella gamba.
Dalla procura vibonese sono arrivate direttive ben precise per contrastare il diffuso fenomeno della proliferazione di armi clandestine e il prevenire regolamenti di conti anche per futili motivi in una provincia dal grilletto facile dove in più occasioni è prevalsa la logica della giustizia “fai-da-te”, nonché controllare il territorio palmo a palmo e togliere dalla disponibilità di chiunque qualsiasi arma atta ad offendere.
E proprio grazie a questa strategia, durante alcuni rastrellamenti condotti nell’agro di San Giovanni, i Carabinieri della Stazione di Mileto hanno portato alla luce 3 arsenali nascosti tra la vegetazione e in due casolari abbandonati.
Si tratta di un fucile da guerra FAL cal. 7,62, un fucile MAS cal. 7,50; 5 fucili calibro 12; una pistola automatica calibro 9×17; 2 fucili a canne mozze, una pistola cal. 22, una pistola da guerra in calibro 9, una pistola 9×21, una pistola in cal. 25, una pistola in cal. 7,65 e migliaia di cartucce di vario calibro. Sono stati inoltre sequestrati anche 800 gr di marijuana e semi di canapa trovati insieme alle armi.
Naturalmente le armi e le munizioni, sono state immediatamente sequestrate dai militari dell’Arma e attualmente sono in corso approfonditi accertamenti tecnico-balistici dei Carabinieri del SIS del Comando Provinciale che potrebbero rivelare importanti dettagli sull’origine e verificare se gli armamenti fossero già stati utilizzati o destinati a operazioni criminali, inoltre sono scattate le indagini per identificare i responsabili dell’occultamento delle armi