Edito da Libritalia il lavoro presentato i una gremita sala CEV di Palazzo Gagliardi che ha ospitato il primo evento culturale della sezione vibonese dell’Unione degli Insigniti al Merito della Repubblica
Un volume che era necessario. Perché è uno studio che svela e fa giustizia di certi passaggi storici meno raccontati, ma ugualmente importanti e che riguardano da vicino la nostra storia, il nostro territorio. Questo oggi è possibile grazie a Francesco Deodato che, per la casa editrice Libritalia, ha realizzato, il libro “Garibaldi la sua Calabria Cavour e Roma”, presentato nelle Sale CEV di Palazzo Gagliardi a cura della sezione vibonese dell’UIR, l’Unione degli Insigniti al Merito della Repubblica Italiana. E proprio il Presidente del sodalizio, Gaetano Paduano, spiega il senso dell’iniziativa confermando la volontà degli insigniti vibonese al merito della Repubblica di puntare sulla cultura quale attività di promozione di una crescita sociale e civile necessaria e imprescindibile.
Francesco Deodato, autore del libro ha, quindi spiegato, con la passione che lo contraddistingue – lui che è un ricercatore, uno studioso e storico entusiasta – quanto intenso e forte fosse il legame tra il grande condottiero vero protagonista del Risorgimento italiano, e la Calabria che da subito, con alcuni personaggi di straordinario valore, coltivarono e promossero lo spirito risorgimentale; ed in particolare con Vibo Valentia, la patria di Michele Morelli, primo eroe del Risorgimento italiano, al punto che proprio qui, a Vibo Valentia allora Monteleone, tenne un memorabile discorso affacciato dal balcone di Palazzo Gagliardi, lo stesso palazzo che adesso grazie al CEV ha ospitato la presentazione di questo libro, lo stesso Palazzo che non a caso si affaccia sulla piazza che – giustamente, opportunamente – i vibonesi hanno intitolato a Giuseppe Garibaldi, perché non si dimentichi mai la storia ed i valori essa con porta con sé.
Ad abbellire la serata, l’esposizione delle tele della pittrice Mariana Giubegeanu, artisti rumena che da anni alterna la sue presenza tra la sua terra madre e la Calabria che da tempo ormai la ha adottata, inserita ed apprezzata soprattutto nel vibonese.