Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil sono pronti ad annunciare che, se se non si dovesse riaprire la trattativa, a marzo ci sarà un ulteriore sciopero
Un nuovo sciopero di 8 ore dei metalmeccanici vibonesi, per richiedere la ripresa della trattativa per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di categoria: è quanto è stato indetto oggi dalle sigle sindacali di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, per rispondere all’indisponibilità di Federmeccanica e Assistal, che «continuano a trincerarsi dietro la loro “contro piattaforma”, respingendo le richieste di sindacati votate dalle lavoratrici e dai lavoratori».
Un sit-in presso lo stabilimento della Baker Hughes – Nuovo Pignone, a Porto Salvo, ha fatto da cornice a questa nuova giornata di mobilitazione delle tute blu della provincia vibonese. «Questa giornata di lotta – ha dichiarato Antonio Callà, segretario territoriale della Fiom Cgil Calabria – si somma al blocco del lavoro straordinario e delle flessibilità, dichiarato quando il tavolo della trattativa con la controparte datoriale si è interrotto. Abbiamo presentato una piattaforma per il rinnovo del contratto con alcuni punti definiti: salute e sicurezza, formazione, contrasto alla precarietà e sicurezza occupazionale, sperimentazione della riduzione dell’orario di lavoro a parità di stipendio e, non ultimo, un aumento salariale di 280 euro per recuperare il potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici, eroso dall’inflazione e dalla crisi economica».
«Purtroppo – ha proseguito Callà – Federmeccanica non è intenzionata a discutere di questi temi, volendo ritornare indietro nel tempo, mostrando dunque tutto il carattere padronale dell’impresa italiana. Come Fiom Cgil, siamo convinti più che mai, invece, che proprio in un contesto internazionale incerto e delicato, in una fase di grande crisi industriale del paese, il rinnovo del Contratto dei metalmeccanici sia l’unico strumento universale per garantire ed estendere i diritti e le tutele di tutte le lavoratrici ed i lavoratori senza distinzione alcuna. Continueremo la nostra battaglia convinti delle nostre idee e dei nostri valori».
«E siamo pronti ad annunciare – ha concluso il responsabile sindacale – che se se non si dovesse riaprire la trattativa, siamo pronti a marzo ad ulteriore sciopero».