Malgrado l’incarico al Capo di Gabinetto, il Comune di Vibo Valentia ha ripubblicato rimodulato quel vecchio bando per la ricerca di esperti Pnnr che mesi fa era naufragato tra le polemiche
di Maurizio Bonanno
Fermi tutti.
Non abbiamo capito niente: c’è un malinteso, un equivoco, un qui pro quo.
Quando ieri abbiamo riferito della sorprendete nomina del Sindaco Romeo del suo Staff nella persona di Giampiero Menniti, commissario provinciale di Europa Verde e responsabile della comunicazione durante la campagna elettorale dello stesso sindaco (che resterà in carica per la durata della consiliatura con un contratto di circa 35mila euro l’anno attinti da fondi di bilancio dell’Ente), in tanti, forse tutti, si era immaginato che questa nomina avesse risolto la fantomatica questione del superesperto da individuare attraverso un superconcorsone. E in tanti, forse tutti, si rifletteva con rammarico come un incarico che in precedenza veniva pagato con i soldi del Pnrr adesso veniva estratto dal bilancio comunale, ovvero dalle tasche dei cittadini.
Ebbene no: non è così. Non abbiamo capito niente, perché… È peggio!
Perché, una volta nominato il Capo di Gabinetto del Sindaco, ritorna – rimodulato, necessariamente ritoccato perché certi incarico adesso sono in carico al capo di gabinetto – pure il concorsone.
Il paradosso è che, per quanto i compiti siano stati rimodulati e ridotti, si è immaginato che era comunque troppo chiedere tutto questo al fantomatico “superesperto”, per cui adesso nel suo bando si parla di “esperti”, al plurale. Verosimilmente, il super-incarico sarà suddiviso in tre, anche se il numero non è indicato esplicitamente nell’atto, per cui a disposizione rimangono poco più di 30mila euro, Iva inclusa per circa due mesi complessivi di lavoro.

Questo perché, si legge nella determina: «l’Ente ha accertato l’impossibilità oggettiva di utilizzare le risorse umane disponibili al suo interno ed il ricorso a esperti esterni è necessario per espletare funzioni e attività strettamente necessarie connesse ai progetti finanziati dal Pnrr, nonché per avviare la redazione di un piano programmatico in coerenza con le strategie di sviluppo della città e del suo territorio e le disponibilità dei fondi di coesione».
Che dire, dinanzi a cotanta sorpresa?
Di sicuro, il baffo c’è ed il sindaco un certo fascino, un certo carisma Enzo Romeo lo mostra nel suo fare, ma paragonarlo al Burt Lancaster forse è troppo… Così come non ci sta proprio il capo di gabinetto nei panni di Tancredi/Alain Delon, però… torna in mente il celebre romanzo di Tomasi di Lampedusa e soprattutto la scena quando, nel mitico film di Luchino Visconti, al momento del saluto con lo zio, Tancredi disse la famosa frase: “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”.

Ecco, gattopardescamente: tutto è cambiato, ma in realtà nulla è cambiato!
Che malinteso… che equivoco: che qui pro quo!