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Assenteismo all’A.R.S.A.C. di Crotone. Interdetti dall’esercizio delle loro funzioni 20 dipendenti pubblici

Guardia di finanza crotone caserma Pirillo

Avevao già avuto un’informazione di garanzia ed un provvedimento di sequestro preventivo delle indebite retribuzioni erogate dalla Regione Calabria

Circa due settimane fa la Guardia di Finanza di Crotone aveva scoperchiato il Vaso di Pandora alla locale sede dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo Agricolo della Calabria (A.R.S.A.C.), scoprendo un dilagante fenomeno di assenteismo, che coinvolgeva la quasi totalità dei dipendenti.

Le articolate indagini, condotte a partire dal novembre 2024, avevano smascherato un perdurante e consolidato meccanismo illecito di astensione sistematica dal luogo di lavoro, fondato su timbrature multiple effettuate da un singolo dipendente in favore di colleghi assenti e sullo scambio dei badge aziendali per simulare la presenza in servizio e coprire le assenze ingiustificate, come gli arrivi ritardati, le uscite anticipate o comunque allontanamenti non autorizzati durante l’orario di lavoro.

Già allora la procura di Crotone aveva emesso un’informazione di garanzia ed un provvedimento di sequestro preventivo delle indebite retribuzioni erogate dalla Regione Calabria, a carico dei venti dipendenti pubblici indagati, ora le stesse Fiamme Gialle hanno dato esecuzione al provvedimento interdittivo della sospensione dall’esercizio del pubblico servizio proprio nei confronti degli stessi venti dipendenti.

Questo provvedimento cautelare  è stato ritenuto necessario in quanto le condotte fraudolente scoperte, portate avanti con sistematicità e pervicacia, “hanno reso concreto ed attuale il pericolo di reiterazione dei reati contestati, inscrivendo il modus operandi adottato in un grave contesto di malcostume condiviso che ha cagionato non soltanto un danno patrimoniale ma anche un pesante pregiudizio all’immagine dell’Amministrazione regionale.

I provvedimenti cautelari personali, stimati dal Giudice adeguati per escludere ogni rischio di reiterazione, determineranno, per 5 degli indagati (ritenuti autori delle condotte più gravi), la sospensione dal servizio per la durata di sei mesi, mentre per tutti gli altri la sospensione per tre mesi.”

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