Dura nota del sindacato USB Sanità, che invita tutti i cittadini, i lavoratori e le forze solidali a unirsi in questa battaglia durante la manifestazione a Catanzaro alle ore 10.00
La misura è colma!
Così esordisce una nota a firma del sindacato USB Sanità a proposito della vicenda degli operatori sanitari precari covid che non sono stati prorogati dalla terna commissariale: “L’ASP di Vibo Valentia – scrive il sindacato – si distingue come l’unica azienda sanitaria in Italia a non aver stabilizzato i lavoratori precari Covid, dimostrando una gestione irresponsabile e miope. Dopo anni di sacrifici e lavoro in condizioni emergenziali, questi operatori sanitari vengono messi alla porta con una fredda comunicazione burocratica. Una decisione vergognosa che compromette non solo il futuro di decine di famiglie, ma anche i già fragili livelli essenziali di assistenza (LEA) nella provincia”.
Il sindacato USB ricostruisce quanto sta accadendo: “Già dal 1° gennaio, giorno in cui per la prima volta i precari non hanno preso servizio nei reparti, si sono registrate pesanti situazioni emergenziali a causa della carenza di personale, in particolare nel Pronto Soccorso e nel reparto di Medicina. Questa decisione scellerata sta mettendo ulteriormente in ginocchio un sistema sanitario già al collasso. Reparti che collassano, lavoratori messi alla porta e aumento delle file in pronto soccorso, mentre la giustificazione fornita dall’azienda ad USB, secondo cui i contratti non possono essere prorogati oltre i 36 mesi, è priva di ogni fondamento giuridico. Infatti, L’articolo 70, comma 2, del CCNL Sanità Pubblica prevede una deroga per il personale sanitario che consente contratti a tempo determinato fino a 48 mesi, e non 36. Quindi. è chiaro che questa menzogna è solo un palese insulto alla dignità dei lavoratori e all’intelligenza di tutti i Vibonesi”.
secondo il sindacato: “Gli esuberi dichiarati dalla Regione Calabria sono fasulli. La provincia di Vibo Valentia è tra le peggiori in Italia nel rapporto tra numero di abitanti e personale sanitario. Quindi è evidente che questa narrazione serve solo a giustificare politiche di tagli e dismissioni sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini.
Per questo motivo, ribadiamo che la proroga dei contratti è non solo necessaria ma urgente. La carenza cronica di personale nell’ASP di Vibo Valentia è evidente, e l’assenza di questi operatori sta già aggravando ulteriormente la situazione, con pesanti ripercussioni sui servizi sanitari. Inoltre si sottolinea che questi lavoratori, definiti “angeli” durante la pandemia, hanno maturato pienamente i requisiti per la stabilizzazione e meritano un contratto a tempo indeterminato come minimo riconoscimento per il loro operato. Ma, nonostante questo enorme stato di emergenza sanitaria e sociale, l’incontro del 2 dicembre tra USB e i vertici dell’ASP ha chiarito una sola cosa: la responsabilità di quello che sta accadendo è anche della Regione Calabria. Per questo, rilanciamo il presidio previsto per il 7 gennaio alle ore 10.00 alla cittadella regionale di Catanzaro. Esigiamo un intervento immediato del presidente e commissario alla sanità, Roberto Occhiuto, e del Dipartimento tutela della Salute per porre fine a questa scandalosa gestione”.
La conclusione è una vera e propria dichiarazione d’intenti: “Non accetteremo che la sanità calabrese venga ulteriormente sacrificata sull’altare del risparmio e dei tagli. USB continuerà a lottare con determinazione per i diritti dei lavoratori e per una sanità pubblica degna di questo nome. Invitiamo tutti i cittadini, i lavoratori e le forze solidali a unirsi a noi in questa battaglia. La stabilizzazione dei precari è un atto di giustizia sociale e una necessità per il bene della collettività. Non ci fermeremo fino a quando non otterremo risultati concreti”.